
Interpretare un bollettino meteorologico
Cosa sono e come si interpretano le previsioni meteo?
Quando possiamo andare in montagna con serenità?
Abbiamo visto nel precedente articolo che è molto meglio far riferimento a previsioni meteorologiche ufficiali e certificate.
Parlando delle previsioni per le Dolomiti il sito di riferimento è l’Arpav che emette un bollettino aggiornato tutti i giorni alle ore 13 e due aggiornamenti per la giornata in corso alle ore 9 e 16.
Il problema è come leggerlo!
Non è per nulla complicato ma ci vuole un minimo di attenzione.
La cosa principale e più difficile è proprio questa, leggere attentamente quello che c’è scritto.
Il linguaggio è semplice ma solitamente, per abitudine data dai social, dalle applicazioni sullo smartphone e dal mondo del consumismo rapido delle informazioni, tendiamo a guardare solo i disegni di riferimento con il sole o la pioggia!
Fermandoci ai simpatici simboli perdiamo spesso la maggior parte delle informazioni e della possibilità di pianificare un’escursione che apparentemente sembra impossibile per la presenza del simbolo della nuvoletta con una goccia di pioggia.
Il bollettino contiene varie informazioni che possono fare la differenza sulla pianificazione corretta della nostra escursione.
I bollettini dell’Arpav, o comunque un bollettino professionale, riporta il grado di attendibilità della previsione. Questo significa se possiamo valutare più o meno seriamente una previsione a distanza di tre giorni ad esempio. In alcune condizioni meteorologiche si possono avere previsioni parecchio attendibili per addirittura una settimana, e in altri casi l’evoluzione è così incerta che anche per il giorno successivo non è così scontato che la previsione sia attendibile.
L’Arpav utilizza per questo alcune diciture – scarsa, discreta, buona, ottima, alti bollettini utilizzano una percentuale per esprimere lo stesso concetto.
Le previsioni meteo in Dolomiti sono parecchio complesse rispetto ad altre zone di pianura o a zone con un’orografia e un territorio più omogeneo. Il bollettino dell’Arpav per quanto riguarda le Dolomiti comprende una zona che va dalla Pedemontana, alle Dolomiti settentrionali, al confine con l’Alto Adige. Come possiamo immaginare, se frequentiamo la montagna, le condizioni possono essere molto differenti percorrendo in una giornata le strade che ci portano ad attraversare ad esempio l’intera provincia di Belluno.
Pertanto spesso nel bollettino vengono evidenziate le differenze nella previsione tra le zone della Pedemontana e le Dolomiti più interne o addirittura a volte possono essere nominate delle valli specifiche per il verificarsi determinati fenomeni. Può accadere, per la particolare orografia o per provenienza di alcuni venti, che alcune valli possano risentire di alcuni fenomeni particolari, come ad esempio la neve a bassa quota o la nebbia, in modo molto differente rispetto ad un’altra valle poco distante.
Il tipo di precipitazione prevista e la probabilità che questa avvenga sono l’informazione principale per un’escursionista che vorrebbe sempre veder scritto “probabilità 0%“!
Non è sempre così, ma all’interno del fenomeno delle precipitazioni possono esserci molte sfumature, dall’intensità alla fase del giorno in cui sono previste. Quindi è molto diverso avere delle precipitazioni deboli e quasi innocue o fenomeni intensi con forti temporali e grandine, oppure sapere se sono persistenti per tutto il giorno o limitati ad una parte ristretta della giornata come ad esempio i temporali estivi che solitamente si scatenano nel tardo pomeriggio.
Un’altra importante informazione che ci viene data sono le temperature previste alle varie quote. Questo, in relazione alle quote in cui pensiamo di andare, è fondamentale per sapere come vestirci e cosa mettere eventualmente nello zaino.
L’ultima informazione riportata sono i venti che, se sono deboli alle quote in cui pensiamo di camminare, hanno poca importanza, e tanto meno la direzione di provenienza, ma, se sono sostenuti, possono creare un potenziale effetto wind chill sul nostro corpo, facendoci percepire una temperatura ben inferiore a quella reale. Se sostenuti dobbiamo valutare anche la provenienza e in relazione all’esposizione del nostro percorso, capire se saremmo più o meno esposti al vento.
Dobbiamo quindi sapere dove pensiamo di andare e le quote in cui ci muoveremo. Tra i 1000 metri della pedemontana e i 3000 di una cima in Dolomiti c’è una bella differenza!
Qualche punto da tenere in considerazione:
- Leggere attentamente il bollettino, non solo le figure!
- capire l’attendibilità della previsione
- capire le caratteristiche generali della giornata
- metterle in relazione alla zona in cui noi vorremmo andare
- capire se esiste la possibilità dell’evolversi in fenomeni di precipitazione (pioggia debole, grandine, neve?)
- capire la probabilità e le tempistiche che si verifichi un determinato fenomeno
- essere consapevoli che sono PREVISIONI e non certezze!
La scienza della meteorologia ha fatto passi da gigante negli ultimi decenni e sarà sicuramente destinata a farne ancora più grandi con l’aiuto delle tecnologie informatiche e di gestione dei dati raccolti. Le previsioni sono quindi molto più attendibili rispetto al passato, ma, ancora per ora è, e rimane, una PREVISIONE, con una sua intrinseca possibilità di errore perché non siamo ancora in grado di prevedere l’evoluzione precisa di un fenomeno che, anche se trasformato in dati matematici, ha infinite variabili.
Per concludere invito soprattutto i frequentatori della montagna a non farsi condizionare da notizie superficiali e generiche sul meteo, ma di crearsi una propria sicurezza imparando ad interpretare correttamente una previsione certificata.
Quali azioni compiere in caso di previsioni con della possibilità di maltempo?
- Pianificare correttamente l’escursione, tempi, difficoltà, punti d’appoggio, abbigliamento, zaino
- Anticipare l’escursione in caso di temporali pomeridiani
- Modificare la destinazione, spostando la gita in una zona con previsioni meteo migliori (Dolomiti-Prealpi o viceversa)
- Pensare ad un’escursione più breve o con un possibile rientro rapido in caso di maltempo improvviso
- Pensare ad un punto di ricovero (rifugio ad esempio) da raggiungere facilmente durante l’escursione
- Portare con sé dell’abbigliamento adatto, giacca anti-pioggia, mantellina, copri pantaloni, ombrellino etc.
- Accettare il fatto che, se la situazione non rispecchia quanto era previsto o se ci sono dei fenomeni inaspettati, si possono cambiare i programmi anche durante la giornata e può succedere anche di tornare sui propri passi dopo poco o neppure scendere dall’auto per il forte maltempo. Per quella volta pazienza, ma credete che capiterà molto raramente se abbiamo seguito tutte le informazioni e indicazioni necessarie!
La montagna può essere vissuta più spesso di quanto si possa credere stando a casa in attesa della giornata perfetta con un cielo perfettamente sereno dalla mattina alla sera.
Con piccoli accorgimenti come questi si può facilmente frequentare in sicurezza la montagna per la maggior parte dei giorni durante tutto l’arco dell’anno.
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